Il calcio ai tempi del Sardex scarpe e pulmini pagati con la valuta studiata dalla Ue
Un club fallito e risorto quattro volte. E che cinque anni fa ha vissuto il dramma del portiere morto
Prima Categoria, il Gonnosfanadiga utilizza la moneta sempre più in voga nello sport isolano, da Sassari basket alla Nuorese: "Ora possiamo puntare alla Promozione"

...già matematicamente assegnato all'Andromeda di Sirgius Donigala.
Infatti, qualsiasi sarà il campionato della prossima stagione, la società rinnoverà l'abbonamento a Sardex, dotando dirigenti e tesserati delle card con cui sostenere spese in una delle oltre quattromila aziende o negozi aderenti al network nato appena sette anni fa. Perché così si trovano scarpe ai bomber, pulmini domenicali a noleggio, cure mediche per laterali strappati, secondo una prassi sempre più diffusa nello sport isolano, dove questa stessa scelta riguarda anche la Dinamo Sassari, squadra di basket campione d'Italia nel 2015, o una risorta Nuorese Calcio.
Sul successo del Sardex si interrogano perfino Nazioni Unite e Unione Europea, interessate a esportare questo modello virtuoso di moneta alternativa, attualizzazione del baratto a suo tempo ideata da una piccola azienda di Serramanna, in provincia di Cagliari. Per far capire di cosa si tratta è difficile trovare un esempio più calzante del Gonnosfanadiga Calcio, la cui settantennale storia, prima dell'adesione al circuito, è stata un rosario di tormenti. «Basti pensare che dal 1948 a oggi la squadra è morta e risorta quattro volte – spiega il presidente Raffaele Pes, in carica dal 2010. - Ora, con questo nuovo corso economico, puntiamo a un ritorno in Promozione che manca ormai da trent'anni».
Chissà se i Sardex tanto potranno da regalare un campo dal manto finalmente "verde", quanto meno sintetico, alla società, che per il momento ospita le avversarie su una spianata terrosa. «È difficile impostare un minimo di gioco in un impianto del genere» ammette Alessandro Zaccolo, allenatore con un passato da professionista in Serie B, quando indossava la maglia del Licata. Per poi precisare: «Ma si accettano anche le zolle in area di rigore quando si può fare un lavoro così bello, assieme a persone così appassionate».
Il pathos a cui si riferisce il tecnico Zaccolo ha radici profonde in un paese costellato dai segni e dalle ferite della storia, come le tombe dei Giganti erette da nuragiche civiltà durante l'Età del Bronzo, e la memoria del bombardamento alleato che nel 1943 qui fece oltre cento morti. Una convivenza con il dolore sperimentata anche dalla meglio gioventù in maglia biancoverde, cinque anni fa messa a durissima prova a causa della morte del portiere Luca Loru, stroncato da un malore prima di una partita. Nel "patrimonio" del rinato Gonnosfanadiga Calcio vive anche il suo ricordo.
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Stefano Ferrio
link all'articolo originale: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/05/01/il-calcio-ai-tempi-del-sardex-scarpe-e-pulmini-pagati-con-la-ue35.html?ref=search
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